By FederPavia
Abbiamo recentemente denunciato la grave situazione di incertezza e rivendicato chiarezza da parte della Commissione Europea sulla questione della tossicità dell’amalgama di mercurio largamente utilizzata per le otturazioni dentarie. Apprendiamo positivamente che, dal 1 luglio 2018, in Europa l’amalgama non potrà più essere utilizzata per le otturazioni dentali dei bambini sotto ai 16 anni e delle donne in gravidanza. Questo è l’accordo raggiunto da Parlamento, Commissione e Consiglio che hanno finalmente dato un’indicazione su una questione di salute pubblica che allarmava i cittadini da tempo. Ora toccherà a ciascun Stato membro presentare un piano in cui siano riportate le strategie messe in atto per ridurre l’uso dell’amalgama, fino alla sua completa rimozione entro il 2020. Piccoli e graduali passi avanti, che ci auguriamo sarà seguita da nuovi provvedimenti, sempre più attenti alla salute, alla salvaguardia della sicurezza dei cittadini ed all’eliminazione dei fattori e degli elementi che possono minare al loro benessere.
A seguito delle falsificazioni compiute dalla casa automobilistica tedesca e delle indagini in corso nei vari Paesi, la nostra Associazione dei Consumatori consiglia, innanzitutto, ai possessori delle autovetture diesel Euro5 interessate dalla questione, di inviare una lettera di contestazione e messa in mora alla sede italiana e al concessionario (con copia conoscenza all’Associazione dei consumatori a cui volete fare riferimento), chiedendo l’immediata sistemazione dell’autovettura e il risarcimento dei danni per il diminuito valore della stessa, oltre al danno morale derivante dal reato di frode in commercio/truffa, da pratiche commerciali scorrette e violazione dell’obbligo di correttezza e trasparenza nei rapporti con la clientela; ciò in attesa che si chiariscano le iniziative che intraprenderà la Magistratura, il Ministero dei Trasporti e gli altri Enti europei.
Il modello della lettera è disponibile in fondo a questa pagina
Nel frattempo la nostra Associazione sta valutando, con la propria Consulta Giuridica, le azioni da intraprendere a livello collettivo; data la delicatezza della vicenda, e, soprattutto, l’inadeguatezza della norma vigente in materia di class action italiana, sono opportuni approfondimenti per evitare di incorrere in una inammissibilità della azione, con tutte le conseguenze negative del caso.
Riportiamo di seguito i modelli interessati. Si tratta di modelli ancora omologati Euro 5, quindi in data precedente al primo ottobre di quest’anno, dei marchi Volkswagen, Seat, Skoda e Audi, tutti equipaggiati con il TDI EA 189. I modelli che nel corso degli anni sono stati equipaggiati con questo motore sono: per quanto riguarda il marchio Volkswagen troviamo Maggiolino, Sharan, Touran, Golf VI (2008-2012), Passat VII (2010 – 2014) e Tiguan (2007-2015). Seat invece equipaggiava con l’EA 189 Leon, Altea e Alhambra, mentre Skoda lo montava su Yeti, Octavia e Superb. Coinvolta però anche Audi con i modelli A3, A4, A5, A6, TT, Q3 e Q5. Tutti coloro che sono in possesso di un’auto del Gruppo Volkswagen equipaggiata con il TDI EA 189 Euro 5 verrà al più presto contattato dalla concessionaria di riferimento per un’opera di richiamo. A quel punto la centralina “truccata” verrà aggiornata e ripulita dal software incriminato. Naturalmente i clienti non dovranno sostenere alcuna spesa per la sistemazione dell’autovettura, che sarà totalmente a carico della casa madre. Si raccomanda di evitare di firmare liberatorie in favore della società, che potrebbero precludere eventuali richieste ulteriori, soprattutto di risarcimento dei danni.
Ma la questione ovviamente non finisce qui. Siamo a disposizione per ogni chiarimento e assistenza in tutti gli sportelli dell’Associazione.
La legge di stabilità 2016, approvata il 22 dicembre scorso, stabilisce che il canone Rai si pagherà nella bolletta elettrica, a partire dal 1 luglio 2016. Si tratta di un cambiamento significativo, a fronte del quale sono, ovviamente e a ragione, tanti i consumatori che chiedono alle nostre Associazioni dettagli sulle modalità e sulle condizioni del pagamento. Visto che non tutti i contratti di energia elettrica corrispondono al possesso di un televisore, i cittadini si interrogano su chi dovrà effettivamente pagare. Inoltre nei singoli casi possono intervenire molte variabili: si pensi ad esempio alle seconde case, oppure ancora ad una situazione in cui il titolare dell’abbonamento non corrisponde all’intestatario del contratto di energia. In attesa di decreti attuativi e/o circolari esplicative che dovranno chiarire molteplici dubbi e definire con precisione tutte le possibili casistiche, vogliamo fornire agli utenti alcune delucidazioni.
In allegato:
– Il Vademecum per il pagamento e la presentazione della modulistica di non detenzione dell’apparecchio televisivo
– Il modulo da presentare per la dichiaraizone di non detenzione dell’apparecchio televisivo
– La risoluzione con cui l’Agenzia delle Entrate ha emesso i codici tributo per coloro i quali sono tenuti al pagamento del canone attraverso il modello F24
– Il modulo per presentare la richiesta di rimborso